Sono trascorsi venti anni dalla scomparsa dell’ing. Pier Giorgio Perotto, considerato il padre del personal computer per aver dato vita nel 1964 alla “Programma 101”, il primo computer da tavolo della storia.
Sulla P101, come è spesso chiamata per brevità, sono stati pubblicati innumerevoli articoli e filmati, che si affiancano al libro che Perotto stesso ha voluto scrivere per raccontare la storia della nascita dell’idea e dello sviluppo del prodotto.
Ma per noi olivettiani Perotto rappresenta molto di più del creatore di un prodotto estremamente innovativo per il suo tempo, al punto da non essere compreso a fondo neppure nell’ambito dell’azienda che lo ha prodotto e venduto. Nel lungo periodo trascorso in Olivetti, dal 1957 al 1993, Perotto ha dato un contributo fondamentale, come Direttore della Ricerca e Sviluppo (1957-1979) all’armonizzazione dei gruppi di progetto esistenti in azienda, al loro passaggio ordinato dalle tecnologie meccaniche a quelle elettroniche, alla progettazione di una vasta gamma di prodotti sia in ambito ufficio che nei sistemi distribuiti.
E nel periodo successivo, in qualità di Presidente dell’ELEA, la società di formazione del gruppo, ha dato impulso allo sviluppo delle capacità tecniche e manageriali sia all’interno dell’azienda che per altri enti pubblici o privati italiani.
La figura di rilievo di Pier Giorgio Perotto e il suo contributo alla storia dell’innovazione italiana e non solo, saranno ricordate ad Ivrea con un evento celebrativo dal titolo P101 la macchina che rivoluzionò il rapporto tra uomo e dati. L’evento vedrà la testimonianza del figlio, Pierpaolo Perotto, e delle persone del team di progetto Giovanni De Sandre, Gastone Garziera e Sergio Perotti.
L’evento si terrà il 4 Febbraio 2022 alle ore 17 presso il Visitor Centre di Ivrea Unesco, Via Jervis 11 (Portineria del Pino). L’evento sarà anche trasmesso in streaming sul link https://lnkd.in/dv2M5jRQ
Per registrare la propria presenza si prega di inviare una mail a unescovisitorcentre@ivreacittaindustriale.it o chiamare il numero 379 1694756.
In occasione della manifestazione saranno inoltre possibili visite presso la Chiesa di San Bernardino (ore 14), l’Archivio Storico Olivetti (ore 15) , il Museo Tecnologicamente (ore 16) o il Centro Servizi Sociali.
Il nome di questo Grande dell’informatica italiana rimarrà nella Storia, alla faccia di quanti, all’estero e in Patria, con una abissale miopia politica, brigarono per distruggere la Olivetti Divisione Elettronica nella quale ho avuto l’onore di lavorare dal 1959 al 1970, quando ormai era subentrata la General Electric e la vecchia Divisione Elettronica era solo un bellissimo ricordo.
L’idea è molto bella e piena di fascino per vecchi “impenitenti” olivettiani, ma dovrebbe esserlo per tutti coloro che hanno a cuore la storia (industriale e non solo) del nostro Paese e che si sforzano di leggerla come spunto per il futuro e per le nuove generazioni.
Mi dispiace che, oltre a non poter presenziare, non riuscirò probabilmente neanche a godermi lo streaming. Vedrò se è possibile recuperare in qualche modo, magari attraverso l’Archivio Storico.
Ho conosciuto Perotto di striscio quando era a capo della R&S, un po’ meglio quando era all’Elea, perché ho avuto occasione , se non ricordo male, di organzzare qualche intervista.
Ho conosciuto un po’ meglio il figlio PierPaolo, col quale abbiamo organizzato insieme una conferenza stampa internazionale, credo nel 1993, per presentare una innovativa soluzione per le banche danesi (non era il cliente SDC che molti ricorderanno, ma un’altra cosa).
Molti di noi con i capelli bianchi hanno lavorato a stretto contatto con Perotto negli anni olivettiani, dall’ingresso nella Divisione Elettronica (Barbaricina, Borgolombardo, Pregnana Milanese) alla Direzione della Ricerca & Sviluppo della Olivetti a Ivrea, oppure nell’ultimo incarico alla Presidenza dell’Elea, la società di formazione del Gruppo.
Il ricordo che si terrà ad Ivrea, davanti alla famosa “Portineria del Pino”, era a pochi passi dall’edificio prefabbricato noto a suo tempo come “ex DTA”, per molti anni sede del quartier generale della R&S dove si trovava l’ufficio di Perotto. Oggi il prefabbricato non esiste più, ma non sarebbe male se la piazzetta che ora ospita un parcheggio a fianco del Centro dei Servizi Sociali Olivetti fosse dedicata proprio al più illustre dei suoi frequentatori.
Sappiamo per esperienza che la dedica di vie, piazze e monumenti è un esercizio che comporta titaniche lotte con la burocrazia, ma gettare un sasso nello stagno non costa nulla e magari genera un’onda che fa un po’ di rumore. E che magari potrebbe anche far emergere dall’oblio l’antica proposta di intitolare un sito a Perotto nella sua città natale. Cosa che a suo tempo era riuscita invece ad alcuni dei suoi amici e collaboratori con il Comune di Cavaglià, luogo di origine della sua famiglia, grazie alla sensibilità dell’amministrazione locale.
Segnalo con l’occasione il bell’articolo di Virginia Stagni, comparso sia su La Stampa che su la Repubblica
L’articolo di Virginia Stagni, sul blog Dreamers Who Do, offre molti spunti per chiedersi quando e perché i “Dreamers Who Do” avrebbero dovuto iniziare a dialogare con dei Dreamers Who Enable Recovering From Wrong Doing.