di Gianni Di Quattro
Io ero in Divisione Elettronica, si lavorava molto sul piano commerciale. Avevamo il nuovo Elea 9003, il 6001 prima nato in versione solo scientifica e poi adattato al mondo commerciale, cominciava ad apparire il 4001. Stava per entrare la General Electric e le cose, tutte le cose erano in procinto di cambiare. Ma intanto si lavorava bene e l’ambiente era positivo, molto positivo. Ma voglio raccontare di uno scherzo molto, ma molto divertente.
L’autore è stato Faioni, che era il responsabile del centro meccanografico della Faema. Il centro era Olivetti Bull, la Faema era a quei tempi una delle aziende più note nella produzione delle macchine per fare il caffè. Il suo proprietario, il Commendatore Valenti, era un tipo molto simpatico, era del tipo di Borghi, il mitico patron della Ignis di Varese. Faioni era peraltro il fratello di Mario Faioni dirigente della Divisione Elettronica, ex capo area della Olivetti Bull, anche lui molto portato a fare scherzi agli amici con una inventiva proverbiale. Mario è stato un grande amico, una persona di grande valore, in Olivetti capo di consociata (Australia) e responsabile della divisione Sistemi Italia quando fu costituita.
Dunque in Faema il nostro amico Faioni aveva un capo molto curioso, era il Direttore Amministrativo. Una curiosità che lo spingeva a chiedere a Faioni in ogni momento perché questo e perché quello. E Faioni era solito lasciare sulla tabulatrice la sera, quando si chiudevano le elaborazioni, una busta grande su cui era scritto in grassetto con un pennarello “da aprire solo in caso di incendio”.
Più volte il Direttore Amministrativo, capo di Faioni, aveva chiesto cosa c’era dentro la busta, lo voleva sapere e Faioni rispondeva che c’erano istruzioni tecniche e che non aveva voglia di specificargliele. Una sera il Direttore Amministrativo si attardò in ufficio più del solito e certamente deliberatamente, voleva soddisfare la sua curiosità. Quando tutti furono andati, Faioni compreso, entrò nei locali del centro, prese la busta e l’aprì con una certa soddisfazione, come per dire a me non la si può raccontare. Nella busta c’era un foglio con scritto in bella evidenza “stupido (per la verità l’epiteto era più forte) dove è l’incendio?”.
Al mattino dopo volarono parole forti ma la cosa si decantò in tempi brevi senza conseguenze. In definitiva, nessuno aveva provocato il capo di Faioni ad aprire quella busta e nessuno poteva affermare che era stata messa là per una trappola verso di lui.
Senza nulla togliere alle vostre significative storiche rievocazioni specialmente quelle puntuali e assidue del signor Gianni Di Quattro devo necessariamente commentare che si fa sempre riferimento ai fasti olivettiani e poco nel periodo anni ’80 , i podromi della crisi , e anni’90, il rapido declino che portarono la Divisione Commerciale Italia a cessare la denominazione proprietaria di Ing.C. Olivetti & C., S.p.a. per assumere in sequenza gli assetti di Olivetti Solutions prima, Wang Global, Getronics , Agile , con anche la ceazione della OC (Olivetti Computers) che ebbe vita breve.
Questa fase ha visto l’azzeramento della popolazione dipendenti delle filiali e dei tecnici dell’ATC , l’assistenza tecnica clienti.
Eppure negli anni ’80 , in era pre-internet, le azioni Olivetti passarono dalle 1000 lire di valore nominale balzando a circa 8000 lire ma pochi s’accorsero che il treno era passato, s’inseguirono standard ormai in procinto di essere spazzati via tramite la gamma BCS e la serie M , 40, 60, ecc. , frutto dell’azzeramento della ricerca , ritenendosi soddisfatti dal clone IBM , l’M24, sul sistema operativo Microsoft a cui l’Azienda pagava succulente royalties per ogni pezzo venduto.
Gia i sintomi si ebbero sul word processing e la video scrittura ad inizio anni ’80 dove importammo un sistema dalla Wang , dopo che usci fuori mercato per obsolescenza l’originalissimo TES 501con la testina di stampa a margherita.
Carlo De Benedetti uscì dalla presidenza nel 1996 dopo che trascinò l’Azienda nella lotta senza esclusione di colpi col suo maggior rivale Silvio Berlusconi su questioni che nulla avevano a vedere con la Olivetti: ci fu una vendetta trasversale in cui intorno all’azienda fu fatta terra bruciata , ricordo infatti alcune copertine di Panorama ( ormai diventata berlusconiana dopo la spartisione dell’editoria ad inizio anni ’90) che misero in prima pagina il logo Olivetti pieno di crepe a voler dimostrare che l’Azienda era decrepita. La perdita dei maggiori clienti soprattutto dello Stato che ubbidiva ad ordini politici fu incalcolabile.
Carlo de Benedetti ebbe il torto di non aver effettuato un licenziamento nell’ambito del Top Management esonerandoli in massa fin dal 1978 , invece successivamente preferì assumere i cosiddetti “Tagliatori di teste” e a fare le spese furono i dipendenti in massa delle filiali.
Negli anni ’90 le filiali vivevano in uno stato pre comatoso, si arrivava a fare ordini fasulli con la compiacenza degli organi di controllo , i vari Credit Manager che erano abilissimi nel loro doppio gioco con i capi divisione.
Spesso un ordine veniva fatturato due volte con la compiacenza di clienti consenzienti: la prima volta normalmente quasi sempre a fine anno, poi si stornava e si tramutava l’ordine il leasing oppure si cedeva il credito alla OFF ( Olivetti Fin Factoring) però in pro solvendo , cioè significava che se il cliente non pagava , il debito tornava sulla gestione della filiale., ma il Direttore e i commerciali realizzavano con le gare un profitto indebito , oltre che realizzare un fatturato fittizio.
Poi il fatturato era sbilanciato tutto sulle concessionarie , ma era SELL-IN , perchè i concessionari avevano magazzini pieni di invenduto,quindi il fatturato era interno non verso la clientela finale ( SELL-OUT)
Lo sviluppo dell rete internet e la tecnologia a basso costo del personal computer dettero il colpo di grazia e lo sviluppo della Omnitel e Infostrada , nuovi gioielli di famiglia , fu vanificato con la loro cessione , prima a Mannesman per la Omnitel ( l’attuale Vodafone) poi all’Enel per l’Infostrada per la telefonia fissa, per poter permettere ai “Coraggiosi Capitani d’industria” – espressione dalemiana- di dare il via alla scalata Telecom , truffa colossale .
Condivido molti spunti della lucida e fredda analisi di Martocchia.
Ho vissuto in prima persona la pesante azione dei ” Tagliatori di teste” sulla struttura Settore Progetti che ha portato alla riduzione / cancellazione di innovativi Progetti, riducendo la Olivetti ad acquisire Prodotti in OEM; tutt’al più si modifica la carrozzeria. La fase critica 90-94 l’ho solo percepita e non vissuta perchè mandato a realizzare la piccola Consociata della ” Former Cecoslovacchia”.
Vi cito un episodio di questo periodo :
nella ricerca di un nuovo ufficio mi imbatto in un edificio stupendo ( tre piani , circa 750mq) a pochi metri da Venceslao square , nel cuore di Praga. Edificio in vendita per circa 130.000.000 vecchie lire. Ebbi l’ardire ….di proporne l’acquisto .
Freddamente ripreso : ” Sei a Praga per fatturare non per fare acquisizione di Immobili”. Quando lasciai Praga nel giugno 94 l’ immobile era quotato 780.000.000 vecchie lire. Mi sono sempre pentito di non aver dedicato un po’ del mio tempo per acquistare anche solo 50 mq .
Mi permetto di ricordare tra Omnitel ed Infostrada anche IOL ( Italia On line ) dove ho lavorato come Direttore Commerciale ed il Portale Libero; entrambi poi assorbiti in Infostrada.
Gli anni 80 e 90 dell’Olivetti sono da rileggere come inizio e inevitabile conclusione di un errore di “sistema sociale”, su scala europea.
La prima conseguenza infausta di quell’errore fu il progressivo suicidio del BISONte europeo dei computer [BISON = Bull Icl Siemens Olivetti Nixdorf], avviato, già negli anni 80, dall’ingresso di FUJITSU nell’inglese ICL.
Nel 1982 Olivetti acquistava pagine del Sunday Times per pubblicizzare il proprio impegno sui Sistemi Aperti. In quegli stessi giorni un’altezzosa stampa specializzata commentava il successo del PC M24 con frasi del tipo …. “il gelataio ambulante del mio quartiere dice che sul PC M24 c’è perfino il DOS”.
Colsi quella situazione come un’opportunità per tornare in Italia. Ero al mio 15esimo anno di esperienza come Analista di Sistemi, assunto come funzionario internazionale del Centro Europeo per le Previsioni Meteo a Medio Termine ECMWF di Reading, UK. Le mie mansioni si riassumevano nel mantenimento quotidiano di un’interfaccia comunicativa [relazionale] tra comunità utenti [distribuita negli Stati Membri di ECMWF] e fornitori di Mainframe per la ricerca scientifica.
Scopo “funzionale” delle mie mansioni era “l’adeguamento del sistema tecnico [offerta] alla progressiva manifestazione dei bisogni dell’utenza [domanda]”.
Fu con quelle premesse che entrai in contatto con la Direzione del Personale. Ci vollero tre successivi colloqui per farmi decidere di “rischiare” di entrare in Olivetti a inizio 1983, per contribuire [nelle mie aspettative] a definire la strategia di una Open System Architecture [OSA – vedi racconto di Silvano Brandi].
Oggi, in tempi di adeguamento “disfunzionale” della domanda dei cittadini-utenti all’offerta digitale del GAFAM [Google Amazon Facebook Apple Microsoft], una rilettura degli anni 80 e 90 come “errore di sistema sociale”, che l’Olivetti non ha potuto contribuire ad evitare [dandosi la zappa sui piedi], pur disponendo delle risorse per provarci, dovrebbe ispirare una Recovery Action di un European Interoperability Big Mistake [EIBM_RA].
La rilettura dovrebbe però essere fatta con un’iniziativa d’uso degli ”hashtag” …. in controtendenza. I TAG sono attualmente usati come Tecnologia Alleva Galline. Si può immaginare di farne un uso diverso?
Ho provato a immaginare un EIBM … ancora privo di riscontri.
Mi preparo a provare un #EIBM_RA che proponga di continuare questo intento di rilettura degli anni 80 e 90 come “errore di sistema sociale” sotto forma di dialogo “operativo”.