di Gianni Di Quattro
Vuol dire che siamo in autunno, una stagione non troppo amata perché considerata di transito e senza una propria personalità come le altre. Invece l’autunno è una dolce e preziosa stagione, con un clima meno violento rispetto alle altre, con dei colori accesi che invadono la fantasia dei pittori e che rapiscono coloro che amano la bellezza.
È la stagione in cui la vita ricomincia, tutti si dedicano a fare progetti ed a definire programmi, ricomincia la scuola, si riprendono studi e impegni, si segue il percorso della vita e come per magia ci si affida ancora in modo più forte ai nostri sentimenti, alle nostre amicizie che magari l’estate ci aveva fatto un po’ trascurare presi nel turbine della calura e di altre distrazioni.
E’ anche la stagione dei ricordi, nel senso che favorisce l’andare con la memoria ai pezzi di vita che sono indelebili dentro di noi, alle persone con cui si si sono condivisi momenti e storie, al percorso professionale che abbiamo fatto. E non possiamo nascondere che spesso affiorano melanconie dolci come la stagione stessa.
Certo ricordiamo il nostro percorso di lavoro, l’azienda Olivetti con la quale molti di noi si sono identificati, molti di noi l’hanno vissuta con passione e partecipazione, dalla quale abbiamo molto imparato e non solo prodotti e mercato, ma anche stile, visione, cultura.
In fondo la Olivetti è un nastro della nostra vita, su di esso scorrono i momenti, gli incontri, i successi, le sconfitte, gli episodi che finiscono per identificarsi con i fatti della propria personale vita, gli eventi che si ricordano non tanto per l’anno in cui sono avvenuti ma per la coincidenza con le situazioni aziendali in cui eravamo immersi, per i luoghi dove eravamo, per la vita che stavamo facendo, per il lavoro che stavamo svolgendo.
E quando questo accade in età avanzata la melanconia per i tanti momenti passati della nostra vita si accentua, si capisce che siamo stati fortunati a potere vivere il lavoro in un’azienda come la Olivetti che ha lasciato dentro di noi una scia grande di ricordi, di emozioni, di sentimenti, di amici. Purtroppo questa melanconia diventa struggente e dolorosa quando, come da un po’ di tempo succede, ci lasciano per sempre tanti amici e compagni di cui conserveremo comunque nel cuore il ricordo perché fanno parte della nostra vita, sono i nostri ricordi. Buon autunno amici, godiamocelo, abbandoniamoci alla sua dolcezza e lasciamoci andare, mentre continuiamo a coltivare la nostra vita grazie a come la abbiano costruita.
Un sentito ringraziamento a Gianni di Quattro per il suo post eccezionalmente toccante e commovente.
Steve Price-Francis
Bravo Gianni.:ricominciamo a sperare!!!!!
Caro Gianni,
grazie per le tue considerazioni sull’autunno, sulla vita che scorre e sull’ opportunità di vivere il nostro futuro con serenità e partecipazione attiva e positiva.
Grazie per il ricordo di ciò che ha significato lavorare nella grande Azienda Olivetti a cui abbiamo dato tanto ma molto abbiamo ricevuto.
Grazie ancora per averci trasmesso le tue emozioni che penso, senza sbagliare, sono anche le nostre emozioni.
Un caro saluto.
Roberto Zumi