Museo del Novecento
Piazza Duomo 8, Milano
13 marzo -14 aprile 2019
Lunedì 14.30-19.30 / martedì-domenica 9.30-19.30
Mercoledì 13 marzo apertura al pubblico dalle ore 15.00
L’esposizione celebra il recente riconoscimento UNESCO alla città di Ivrea, modello di riferimento sociale per la moderna visione della relazione tra industria e architettura sviluppatasi tra gli anni ’30 e ’60 del secolo scorso.
Il percorso espositivo è composto da numerosi elementi che hanno caratterizzato la storia di Olivetti. Si possono ammirare, infatti, una ricca selezione di manifesti tra i più significativi della produzione dell’azienda, una collezione delle locandine pubblicitarie di Giovanni Pintori e di artisti vari tra la fine degli anni ’50 e l’inizio dei ’60 e una raccolta di fotografie uniche.
La capacità visionaria che caratterizza la storia di Olivetti trova espressione nei prodotti iconici come le celebri macchine per scrivere “Lettera 22” e la “ Valentina”, per citare alcuni degli oggetti in mostra. Un excursus che arriva fino al mondo digitale di oggi con il Form 200, registratore di cassa connesso e primo prodotto realizzato grazie all’Olivetti Design Contest, promosso dall’azienda e rivolto agli studenti delle maggiori università europee di design.
La mostra, patrocinata dall’UNESCO, apre l’edizione 2019 della Milano Digital Week, di cui Olivetti è partner con TIM.
Sono stato mercoledi’ all’apertura della mostra Olivetti al Museo del Novecento, nella speranza di incontrare alcuni vecchi amici, alle 15.00 per poi scoprire che l’inaugurazione c’era gia’ stata… )-: ma questo e’ irrilevante.
La mostra e’ semplicemente disastrosa. E’ stata evidentemente organizzata da chi, nella Olivetti (?) di oggi, non ha la minima idea di quello che e’ stata la Grande Olivetti degli anni ’70-’80.
Dalla mostra sembra che non siano mai esistiti l’Elea, il P101, tutti i computer, e la leadership mondiale della nostra Azienda.
Molte delle foto dei palazzi sembravano venire da altre aziende, e infine, con mio scandalo, mancava persino nei poster quella meravigliosa ragazza con il cappello nero a larghe tese dietro alla prima macchina da scrivere che tutti ricordiamo !
Ma e’ mai possibile ? Certo, l’Olivetti ormai non esiste piu’ da tempo…. )-::
Ciao a tutti, con affetto
Non sarei così drastico come il collega Petronio (del P101, ad esempio, esiste un modello con breve didascalia), ma certo mancano molte cose. Capisco lo spazio ristretto, ma effettivamente l’accento molto insistito su architetture e grafica, elementi storici essenziali ma forse un po’fuori luogo in una mostra con questo titolo, e il silenzio sui pc e su altre realizzazioni informatiche, i cambiamenti meccanica-elettronica-informatica-telefonia, non rendono giustizia a quello che Olivetti è stata.
La vera innovazione sembra riservata ai tempi di oggi, quindi alla cosiddetta Olivetti di oggi, con registratori di cassa e una mirabolante serie di prodotti e servizi di cui francamente non si ha grande notizia al di fuori della mostra.
Comunque, ragazzi, meglio che il nome non muoia…