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Ho lavorato con Mario quando si è costituito il Gruppo Ricerca e Sviluppo e lui è stato incaricato da Perotto di costituire la Segreteria Tecnica. Ci eravamo incrociati già nei Laboratori di Pregnana Milanese e lì era nata un’amicizia durata mezzo secolo, in settori, aziende e città diverse. Ho seguito e spesso condiviso le sue iniziative, la sua dedizione al lavoro, la crescita della sua famiglia, il suo amore per Trieste e le terre contese. Non sempre avevamo le stesse idee, ma lavorare con Mario era sempre un’occasione di confronto positivo e di accrescimento. Ritrovarlo ai nostri incontri di “reduci” era l’occasione per rivedere il passato, valutare il presente e discutere del futuro. Mancherà, non solo alla sua bella famiglia, ma a tutti coloro che hanno goduto della sua amicizia. Ciao Mario.
Ho avuto occasione di rapporti professionali non frequenti, ma sempre molto costruttivi con Mario quando lui era a capo sella segreteria tecnica R&S. Lo consultavo quando mi occorreva qualche spiegazione per spiegare a mia volta alla stampa particolari di prodotto e di tecnologie.
Non solo grande disponibilità e competenza, ma anche buone capacità divulgative. E soprattutto condite da un tocco umano personale assai gradevole: franco, generoso, accogliente.
L’ho rivisto in qualche occasione, a distanza di anni, come ospite dei nostri raduni. Oltre alla simpatia, lo sentivo particolarmente vicino come grande operatore di volontariato (anche io lo sono nel mio ultra-piccolo), padre di quattro figli (come me), appassionato di Trieste (città che io praticamente non conoscevo, ma ora ci abita un mio figlio con famiglia da oltre 20 anni) e nonno di vari nipoti (come me).
Mi piacerebbe che la sua famiglia, che peraltro non conosco, potesse leggere queste nostre note.
Appena entrato in Olivetti lo incontrai come capo della Segreteria Tecnica della Ricerca e Sviluppo.
Intelligente, molto preparato, negli anni ho avuto modo di apprezzarlo come persona molto responsabile ed attenta a quanti gli stavano intorno.