Giovedì 29 Aprile, ore 18:30 su Zoom
Un nuovo incontro nell’ambito degli Olivetti Design Talks dedicato, questa volta, all’esperienza olivettiana nel campo del calcolo e dell’elaborazione dei dati.
Tra le vicende più intriganti dei 112 anni di successi di Olivetti, quelle dell’ELEA 9003 e della Programma 101 rappresentano per l’intera storia della tecnologia due tappe fondamentali: la nascita del primo elaboratore elettronico a transistor d’Europa e del primo desktop computer al mondo.
Ideati da Mario Tchou e da Pier Giorgio Perotto, furono due successi enormi per il mercato internazionale. Tra le imprese della P101, acquistata dalla NASA appena commercializzata, anche quella legata alle fasi di studio ed i calcoli delle orbite ellittiche che permisero l’allunaggio dell’Apollo 11 nel 1969.
Partecipano al talk, moderati da Gaetano di Tondo, Presidente dell’Associazione Archivio Storico Olivetti e VP, Communication & External Relations Director di Olivetti, e Pier Paolo Peruccio, Professore associato del Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino e World Design Organization board member:
Lala Hu, Assistant Professor of Marketing at the Catholic University of Milan
Pierpaolo Perotto, CEO App2Check, Finsa
Giuseppe Rao, Presidente Associazione Ivrea-Roma
Bravissimi. Questo è stato il calcio d’inizio dell’informatica…anche il suo seguito è stato affascinante ed essendo poco noto io sto preparando il libro GENERAZIONE INFORMATICA ITALIANA anche per parlare di tutta quella schiera di giovani che ne ha dato poi lungo corso.
A proposito di “GENERAZIONE INFORMATICA ITALIANA”.
Colgo l’occasione per segnalare l’opportunità di associare, a questo intento di scrittura di un libro, l’avviamento di un dialogo che permetta di andare oltre gli aspetti tecnici di ciò che in Italia si è fatto.
L’esperienza di chi ha vissuto gli aspetti manifatturieri in ambienti come BULL e OLIVETTI andrebbe integrata con l’esperienza di chi ne ha vissuto gli aspetti “di servizio” come quelli descritti nel libro Al Cineca (50 anni da protagonisti dell’informatica italiana).
All’autore del libro, in occasione della presentazione di qualche hanno fa, ho chiesto se adesso ci si potrebbe dedicare a capire le cose che l’informatica italiana NON HA POTUTO FARE.
Risalendo a COME si sarebbe potuto evitare di farsi colonizzare dal capitalismo digitale della sorveglianza, si potrebbe evitare ai nostri nipoti il rischio di continuare a “farsi usare”.
Aspetto ancora una risposta.
Estimado Emilio
En el año 1967 me hice cargo en Argentina de la P101. Incontables satisfacciones tuve con ella. Me permitió conocer todo el país apoyando a nuestra fuerza de venta y dictando cursos a Empresas. Luego le siguió la P602 y P603. Me retire de Olivetti Argentina como gerente de Word Processing. Es un placer el estar en contacto con Ud.
Le saludo afectuosamente
Alberto Saporiti
Sulla Programma 101 esistono una vasta letteratura in rete, gruppi di fan e collezionisti. Molto meno per quanto riguarda l’ELEA 9003. Per quanto ne sappia, ci sono due esemplari visitabili: uno al Museo Storico della comunicazione a Roma (ex Museo delle Poste e Telecomunicazioni) e uno a Bibbiena (Arezzo), presso l’I.S.I.S. “Enrico Fermi”. L’esemplare di Bibbiena è ancora parzialmente funzionante, completo di parti di ricambio e documentazione tecnica. Da anni è oggetto di attenzione da parte di pochi tecnici e appassionati che vorrebbero mantenerlo in vita a testimonianza della genialità dei progettisti olivettiani capitanati da Mario Tchou. La pandemia e altri incidenti di percorso hanno bloccato le iniziative in essere, anche se contiamo di ripartire quando sarà possibile accedere ai locali della scuola. Chi volesse saperne di più, legga questo articolo e i suoi collegamenti.