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conosco Alberto da sempre, da quando si occupava della P101 e si fece il viaggio di nozze in Giappone per lanciare su quel mercato il computer. era tante cose Alberto ma soprattutto era un amico vero, un amico che ti fa sentire che è un amico. era un compagno di lavoro serio e bravo, era un compagno di pensiero altrettanto importante, ma era gradevole stare a tavola con lui, fare qualcosa, parlare e sentire le sue opinioni che spesso velava di una ironia simpatica e leggera. con lui se ne va un personaggio importante della mia vita di lavoro e personale, gli ho voluto sempre bene, non potrò mai dimenticarlo.
Eccezionale descrizione del carattere di Alberto
Sad news. Alberto was a good man.
Ho avuto il piacere di conoscerlo nel 1984 in occasione del lancio dei Reg.di cassa con il marchio Underwood. Da subito mi è piaciuta la sua determinazione e la sua disponibilità.
Concreto, corretto e simpatico.
Grande personaggio e grande commerciale.
Condoglianze alla famiglia
Non mi sembra vero che Alberto, vero e grande olivettiano, non ci sia più,
Burbero, allegro, simpaticone.
Scherzoso, ti aveva già preso in giro, e non te ne eri ancora reso conto.
Grande commerciale vero stile olivetti, commerciale per ogni tipo di prodotto e per ogni parte del mondo.
Il tuo ricordo rimarrà sempre vivo.
Triste notizia.
Come Gianni ha scritto, gli piaceva Giappone e veniva qualche volte per fare corso di P101. Allegro e chiaccherava, scherzava ogni tanto prendendo in giro persone vicino.
In ritorno qualcuno lo ha preso in giro, alludendo ai suoi capelli.
Fu veramente “good guy”.
Addio!
Alberto è stato per molte volte un compagno di viaggio sull’autostrada Torino – Ivrea durante il mio periodo torinese. Grandi discussioni iniziate la mattina presto e riprese alla fine di una lunga giornata di lavoro nel rientro a casa. Le sue battute erano fulminee e a volte micidiali come i suoi scherzi, ma alla fine emergeva sempre il carattere buono e l’amicizia sincera. È stato bello rivederlo dopo tanti anni ai nostri raduni ed era come se ci fossimo lasciati la sera prima allo sbocco dell’autostrada. Buon viaggio Alberto!
Ricordo anch’io volentieri Alberto. Un carattere non facile (“burbero”, lo ha definito Barberis), almeno per quanto io l’ho percepito, che qualche volta metteva il rapporto un po’ in salita, ma certo un generoso combattente e un valido commerciale.
Lo ricordo una volta che lo avevano messo, non so per quale strano giro, a dirigere il Marketing o le vendite Italia ed estero di Olivetti Synthesis. Una posizione che aveva mal digerito, lui abituato piuttosto a macchine e sistemi.
Eppure si era applicato all’operazione con grande slancio e determinazione e, se non ricordo male, con buoni risultati.
Di lui si può ben dire che vale una battuta del compianto Vittorio Apuzzo, anche lui commerciale di razza: “Voi ditemi che cosa devo vendere e io vendo”.
Sono entrato in Olivetti nel 1975 proveniente dalla Marina Militare, Alberto fu il mio primo capo, che facilitò il mio adattamento in un ambiente molto diverso da quello da cui provenivo; di lui posso in sintesi dire che è stato di gran lunga il capo migliore che ho avuto nella mia non breve vita lavorativa.
Solo oggi vedo questa tristissima notizia. Alberto era un grande capo che mi ha aiutato a crescere, un amico e un tosto avversario sui campi da tennis che si “alterava” non poco quando perdeva. R.I.P. amico mio.