Non ha avuto una grande risonanza sulla stampa nazionale, ma la notizia ripresa da la Sentinella del Canavese e da alcuni siti specializzati è di quelle che fanno venire un tuffo al cuore a noi olivettiani doc.

Il traguardo dell’iniziativa era già abbastanza chiaro all’inizio di novembre dello scorso anno, anche se mancava la conferma ufficiale. Questa si è avuta, con dovizia di particolari, in occasione di una conferenza stampa tenuta ad Ivrea il 4 aprile 2018.

Vale la pena di dedicare un po’ di tempo a leggere quanto dettagliato nel comunicato e quanto rappresentato nei riferimenti web in esso contenuti, in particolare il sito dedicato.

Nonostante i numerosi riferimenti allo spirito olivettiano e ai suoi protagonisti, nei testi e nelle citazioni, non siamo riusciti a intravedere o immaginare qualcosa di effettivamente “olivettiano” nell’edificio che sarà ristrutturato e riportato in vita nei prossimi mesi. Siamo ovviamente molto soddisfatti che finalmente qualcosa si sia mosso ad Ivrea e grati ai coraggiosi promotori dell’iniziativa, anche se non possiamo nascondere che i nostri sogni (e ormai le nostre illusioni) puntavano in una direzione diversa.

Il tema della “Fabbrica di mattoni rossi” infatti, predestinata a divenire un’icona della lunga storia della Olivetti, era riemerso con forza nel 2008 in occasione del centenario e anche noi ci eravamo associati all’auspicio che divenisse un “contenitore” di testimonianze (documenti, biblioteche, filmati, prodotti) nonché sede di incontri e dibattiti su tutto quello che l’azienda e i suoi protagonisti avevano rappresentato per Ivrea, l’Italia, il mondo.

Nel 2009 era nato pertanto, su iniziativa dell’amico e collega Giorgio Panattoni, il progetto Olivetti, Memoria del Futuro: la “Fabbrica della Cultura” a Ivrea, che aveva raccolto il plauso e l’adesione di tanti olivettiani da diversi paesi, ma si era poi arenato a causa degli aspetti economici e della triste indifferenza di molti altri. Il progetto è dettagliato in un documento presentato nel febbraio 2012.

Una nuova occasione per riflettere sulla caducità della vita e imparare.

Post scriptum: olivettiani.org e, ne siamo sicuri, le altre associazioni di reduci attivi e combattivi intendono mettere a disposizione il loro entusiasmo, la loro esperienza e le loro competenze al servizio di questa operazione, anche per evitare che possano perdersi l’identità, il ruolo e il prezioso contributo dei sottoscrittori del progetto precedente, tuttora testimoni, finché potranno, di una leggenda industriale.

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