Lunedì 21 gennaio si è svolta a Matera la cerimonia di consegna del patrimonio librario e documentale dell’Associazione Adriano Olivetti alla Regione Basilicata. Si tratta di una biblioteca di oltre 10mila volumi, che è stata simbolicamente “acquistata” dalla Regione per 1 euro.
La cerimonia si è svolta nella sede della Regione di Via Annibale di Francia. Il presidente dell’Associazione, Leonardo Sacco, ha consegnato l’importante ricchezza culturale al Presidente della Regione Vito De Filippo che, a sua volta, ha rimesso l’assegno da 1 euro. L’impegno assunto dalla Regione è di due livelli: realizzare un’apposita biblioteca nella sede regionale di Via Cappelluti (ex Gil) e intitolarla ad “Adriano Olivetti – Fondo Leonardo Sacco”.
Nel formale provvedimento di acquisto si ricorda che “l’imprenditore, intellettuale, urbanista, saggista Adriano Olivetti ha profuso nei primi anni Cinquanta un notevole impegno nel recupero e nello sviluppo di Matera, attuando una creativa filosofia urbanistica dapprima avversata ma oggi universalmente riconosciuta nella sua validità ideativa e realizzativa. Attraverso la copiosa e preziosa documentazione cartacea consistente in volumi e progetti custodita dall’Associazione Culturale Adriano Olivetti, è possibile ricostruire l’ideazione dei borghi, lo sfollamento dei Sassi e i primi passi della Riforma Fondiaria, ma anche l’architettura dei quartieri e la pianificazione territoriale ad opera dei più grandi urbanisti e architetti dell’epoca. Solo grazie agli studi e all’opera di Adriano Olivetti la città di Matera riuscì ad aprire uno squarcio sulle condizioni di vita dei Sassi che portò al loro sfollamento e alla costruzione dei nuovi borghi rurali, tanto che le utopie e le conquiste di allora colpiscono al cuore ancora oggi, atteso che quei luoghi del dialogo tra Nord e Sud sono diventati nel tempo punti di riferimento per storici, scrittori, economisti e intellettuali che, con il loro umanesimo laico, hanno espresso sapientemente le forti emozioni della storia contadina lucana”.
Insomma “l’azione svolta dal poliedrico e visionario urbanista piemontese ha rappresentato un modello sociale per certi versi “rivoluzionario”, perché implicava una nuova relazione tra imprenditore ed operaio e un nuovo rapporto tra mondo rurale e città, tanto da trasformare Matera in oggetto di studio da parte di esperti e ricercatori dei settori della storia sociale, dell’urbanistica e dell’architettura che nell’opera di Olivetti hanno rintracciato la bellezza, l’amore, la verità e la giustizia quali elementi di autentica promozione spirituale, senza i quali è impossibile indicare ad alcuno il cammino della civiltà”.