L’abbiamo già detto: il raduno 2012 è stato un grande successo.
E dire che era partito anche un po’ male, con un tocco di discontinuità rispetto al passato che aveva sollevato qualche perplessità. Avevamo infatti annunciato l’autunno scorso che questa edizione non si sarebbe svolta, appunto, in autunno come da tradizione, ma che un insieme di considerazioni ci spingeva a spostarla alla primavera successiva. E qualcuno – anche fra i promotori, pur convinti della saggezza della proposta che essi stessi avanzavano – aveva individuato in questa mossa un segno, se non proprio di resa, almeno di “pausa di riflessione”, come normalmente si chiamano in linguaggio politically correct quei momenti che rispecchiano una tentazione di disimpegno, di resa ad una fatica giudicata improba.
E invece le cose sono andate benissimo. Non solo per il numero di partecipanti, un centinaio o poco più, come del resto nelle edizioni passate; e poi sempre con questa curiosa caratteristica: che ad un consistente “zoccolo duro” si associa un certo numero di partecipanti nuovi, a fronte invece di qualche assenza (peraltro quasi sempre giustificata) di chi aveva partecipato in passato.
Ma non è stato tanto, o solo, il numero che ci ha dato una gradevole sensazione di successo. È stata piuttosto l’atmosfera, che è sembrata ancora più gioiosa e carica di rinnovato cameratismo. Sarà stato anche merito della sede, bella, prestigiosa e molto apprezzata.
Soprattutto abbiamo avuto stavolta la sensazione che qualcosa si stia muovendo nel variegato mondo degli “ex” per cercare di unire gli sforzi e non disperdere le poche energie e le poche risorse; e che il nostro sodalizio Olivettiani possa funzionare almeno in parte da catalizzatore in tal senso.
Erano presenti David Olivetti, presidente dell’Associazione Spille d’Oro, Bruno Lamborghini, presidente dell’Associazione Archivio Storico Olivetti, e Giorgio Panattoni, animatore del Comitato Promotore del progetto “La Fabbrica della Cultura” a Ivrea.
Inoltre, pur non potendo intervenire, hanno inviato la loro adesione al nostro raduno Laura Olivetti, Presidente della Fondazione Adriano Olivetti, e Laura Salvetti, presidente della Fondazione Natale Capellaro e del Museo Tecnologic@mente.
Abbiamo citato le rispettive cariche di tutte queste persone non tanto per elencare le “autorità presenti” come si farebbe in qualunque cronaca giornalistica, quanto perché si tratta di Olivettiani rappresentativi di realtà a noi legate da storia e valori comuni e che ci auguriamo confluiscano sempre più a fare “massa critica” per programmi e iniziative coordinati.
Da David Olivetti è arrivato l’auspicio di una collaborazione sempre più ampia fra Spille d’Oro e Olivettiani e, se così si può dire, fra i due siti (recentissimo quello delle Spille d’Oro, ancora in lavorazione), mentre Lamborghini si è fatto portavoce delle gravi difficoltà cui sembra andare incontro l’Archivio Storico per mancanza di fondi, rischiando così di interrompere un paziente lavoro di anni per conservare e sviluppare la memoria storica della nostra azienda.
Panattoni, da parte sua, ha portato una nota positiva illustrando i progressi compiuti dal progetto “Fabbrica della Cultura”, una iniziativa i cui contorni sono ora chiari e alla quale tutti auguriamo di divenire presto realtà, magari anche con il contributo di noi tutti in termini di idee e di lavoro. Lo stesso Panattoni, infine, ha spezzato una lancia a favore di un possibile prossimo raduno a Ivrea.
Abbiamo registrato anche quest’anno una crescente presenza dei “reduci” della gloriosa Divisione Elettronica, che, pur gravati di qualche (?!) anno in più rispetto ad allora, non hanno voluto mancare di immortalare la loro viva partecipazione con una foto di gruppo, che troverete nella galleria fotografica del raduno, inviata poi con affettuosi saluti al collega Mauro Pacelli, iniziatore dell’unità di “Programmazione logico-matematica” a Barbaricina e poi a Borgolombardo. Pacelli, dopo una lunga carriera nello sviluppo di nuove tecnologie, vive ora in California a San Diego.
Il nostro sito – è stato sottolineato durante l’incontro – appare ora un po’ più movimentato, c’è qualcuno che finalmente si azzarda a scrivere o a lasciare dei commenti. A proposito di scrittura, vivo successo, testimoniato dai riscontri sul sito stesso, è stato incontrato dai ricordi di Beppe Calogero, che sono anche stati raccolti, a cura del comitato promotore, in un volumetto distribuito agli intervenuti al raduno. Non aspettiamo altro che nuovi colleghi si facciano avanti a raccontare le loro esperienze e i loro ricordi … e almeno uno ha già iniziato.
Si è fatta poi strada l’ipotesi di un raduno di olivettiani della zona di Roma, ma naturalmente aperto a tutti, promosso dai colleghi Tarantino e Molco, forse solleticati nell’amor proprio dalla frenetica attività della colonia olivettiana di Napoli, che sta organizzando un secondo incontro per il 25 maggio prossimo.
E’ stato ricordato lo spirito comune che ci lega alle comunità di olivettiani sorte ed operanti nel Regno Unito, in Spagna (il 26 maggio raduno a Madrid), Giappone e in Danimarca, a quella di Oliservice e a quella delle Spille d’Oro della Lombardia.
Sempre nel corso dell’incontro Ascagno Marconi, a ulteriore riprova di quanti olivettiani si dedichino ad attività di volontariato, ha colto l’occasione per presentare ADA – Alliance for Development of Africa – la Onlus di cui è fondatore e presidente, per chiedere il supporto di tutti i colleghi a questa attività che si rivolge alle fasce di popolazione più bisognose del Camerun. Ne parliamo in un’altra sezione del sito.
Per finire, una curiosità. Quest’anno abbiamo avuto un graditissimo ospite, che è intervenuto insieme con un Olivettiano, ma è egli stesso a buon diritto un Olivettiano: si tratta di Musikari Kombo, agente Olivetti per l’Africa Orientale negli anni 80. Ministro degli affari regionali nel suo Paese nel 2007 e tuttora membro del Parlamento keniota, Musikari è un convinto erede delle tradizioni olivettiane ed è anche un appassionato dell’Italia, dove ritorna spesso e dove appunto si trovava nei giorni del nostro raduno. Un interessante, anche se un po’ datato, ritratto del nostro collega africano si può trovare in un’intervista rilasciata al Sole 24 Ore qualche anno fa.
p.s. non dimenticate di visitare la galleria fotografica, di cui vedete una miniatura nella colonna di destra di questa pagina!