Ci è capitato di leggere su alcuni quotidiani (la Repubblica qui sotto o La Stampa) di un’idea innovativa che si sta trasformando in un prodotto … e sperabilmente in un nuovo business. Si chiama ALYT.
ALYT è uno smart home manager, ed è un’invenzione italiana. Diventerà un prodotto commerciale in autunno, per il momento è un progetto Indiegogo che sta per concludere la sua campagna di finanziamento. E l’idea di LYT (Link your things), la startup dietro ALYT, è quella di connettere tutti i dispositivi smart dell’abitare contemporaneo, dai termostati Nest all’illuminazione Hue ad esempio, e controllarli attraverso un unico hub, il dispositivo ALYT vero e proprio, gestibile da smartphone, tablet e web app.
ALYT è basato su Android e come il termostato di Google, “apprende” come comportarsi dall’utilizzo che ne fa l’utente. Dicono gli ideatori: “E’ in grado di proteggere abitazioni ed uffici, con la gestione avanzata di apparecchiature domestiche, il controllo della climatizzazione, con vantaggi in termini di risparmio sui consumi”. Ma come funziona la sicurezza?: “La gestione dei sensori di sicurezza avviene attraverso un protocollo radio dedicato che in aggiunta alla batteria d’emergenza e alla comunicazione cellulare 3g, pongono ALYT all’altezza di analoghi sistemi di allarme professionali”, comunicano dall’azienda. Il dispositivo utilizza i protocolli classici della domotica, Z-Wave, Zigbee, Bluetooth 4.0, WiFi, IR.
“Ci piacerebbe seguire l’esempio di Adriano Olivetti che con il suo genio e il suo spirito imprenditoriale ha portato innovazione vera nel mondo della tecnologia”, dichiarano da LYT, cuore italiano ma team di sviluppo internazionale. E il prodotto potenzialmente può fare gola a molti Big Player della Silicon Valley.
Un’altra storia che ci riporta indietro nel tempo e che si riallaccia a nomi a noi familiari. Segno che ci sono giovani che non rinnegano lo spirito che ha permeato il vecchio Canavese; un po’ come è successo con l’idea di arduino alcuni anni addietro.
A proposito di arduino, guardatevi “La grande ricchezza” all’interno della puntata di Report del 26 maggio 2014. Vale la pena di vederla tutta, ma se avete fretta partite dal minuto 14 fino al 26; una boccata d’ossigeno ma anche tanta rabbia per quello che potrebbe succedere senza la cecità e l’insipienza della nostra politica.