di Gianni Di Quattro
Dopo un periodo di vendita a livello zonista prima a Genova e poi a Roma, insieme ad altri fui inviato a fare un corso per capigruppo a Firenze alla famosa scuola commerciale condotta con potere assoluto da Guido Alessandri. Felice di stare ancora a Firenze per circa un mese, interessato al corso che ha avuto alcuni spunti di interesse, contento della familiarità con gli amici di studio e di lavoro. Alla fine del corso Alessandri mi ha bocciato e, senza spiegare e motivare, mi ha fatto comunicare che mentre gli altri potevano andare a fare i capigruppo in giro per l’Italia io dovevo tornare a fare il venditore magari un passettino oltre il semplice zonista e cioè lo specialino a Milano. Lo zonista doveva vendere entro una area geografica assegnata, lo specialino aveva una lista di clienti e poteva vendere solo a quelli. Forse Alessandri ha avuto ragione a bocciarmi, forse il suo giudizio è dipeso dal fatto che tra di noi non c’era simpatia, dal fatto che io lo dimostravo. Forse ha avuto ragione, insomma, certamente ha cambiato il corso del mio percorso di vita, io non ho rimostranze perché la vita è quella che è e la gente ha il diritto di giudicarti come ritiene. Ed io sono cosciente dei miei limiti.
Comunque, sono andato a Milano che da quel momento è diventata il punto di riferimento della mia vita dopo la mia amata Sicilia. A Milano ho vissuto, mi sono sposato, ho avuto la fortuna di crescere, di avere amici, di amare ed apprezzare luoghi e sistemi di vita.
Dunque alla Filiale di Milano a fare lo specialino. È stata una bella esperienza, ero in un gruppo con a capo un vecchio simpatico signore, Ramponi, che ci voleva bene e con colleghi con i quali è stato facile e bello diventare amici. Ognuno faceva il suo lavoro, ma avevamo i posti in cui nel corso della giornata ci si incontrava, uscivamo al mattino ma cominciavamo a visitare i clienti non subito, facevamo amicizia con i colleghi di altri gruppi, ci aiutavamo quando a fine mese ci mancava qualcosa nel nostro target.
A quei tempi il sabato era ancora lavorativo, ma nel paese si cominciava a introdurre il sabato festivo e le banche avevano già annunciato la loro decisione in questo senso. Il nostro Direttore era il Rag. Ponzoni, un signore distinto con folta chioma di capelli di un bianco candido e caratterizzato dall’aria sempre svagata e dalle sue dimenticanze soprattutto quando prometteva qualcosa a qualcuno. Dopo la Filiale di Milano divenne vice direttore commerciale Italia e sostituì Galassi quando questi andò negli Stati Uniti per cercare di risanare la Underwood.
Il Rag Ponzoni doveva aver saputo che noi venditori il sabato mattina combinavamo poco anche perché i clienti avevano poca voglia di chiacchierare sulla loro organizzazione degli uffici e si passava il tempo bighellonando e in piacevole compagnia tra di noi prima di formalmente rientrare in filiale e andare via per il fine settimana. Di conseguenza decise di organizzare tutti i sabati mattina delle conferenze formative, così le chiamava, e ordinò di rimanere tutti in ufficio e di riunirsi in una bella sala riunioni che c’era nel bel palazzo di Largo Richini, sede della Filiale appunto.
Le conferenze erano tenute tutti i sabati da dirigenti di Ivrea che il Rag Ponzoni invitava provenienti dall’area tecnica e cioè dalla produzione, dalla ricerca o da altri uffici specializzati come quello tempi e metodi per fare un esempio. Erano di una grande noiosità, il rag Ponzoni che era seduto accanto al conferenziere si addormentava immediatamente e anche per questo era chiamato Nuvola Bianca. Per la verità la noia e il sonno prendeva tutti e si faticava davvero a stare svegli e moderatamente attenti.
Per dire come una idea brillante, che poteva essere anche affascinante e interessante non era stata realizzata con la necessaria fantasia. Per noi della Filiale di Milano queste conferenze erano nello stesso tempo un incubo e uno spasso dopo quando cercavamo di ricordarcele. Poi ho lasciato la filiale e gli amici per l’avventura più importante della mia vita di lavoro e cioè l’elettronica. Ma le conferenze del sabato mattina del Rag Ponzoni non sono riuscito a dimenticarle.
Bravo Gianni! I tuoi ” ricordi” sono delle pennellate di storia che leggo sempre volentieri.
Un abbraccio.
Claudio.
Certo che spiegare “tempi e metodi” al sabato mattina ci voleva del gran coraggio.
Grandi ricordi Gianni.
Grazie per queste fotografie dei tempi passati.
Abbraccio
Franco
Caro Gianni,
starei delle ore a leggerti.
Un abbraccio.
Federico
Mentre mi associo al plauso per Gianni, mi pacerebbe sapere se Federico Curgiolu è quel Curgiolu che incrociai alla filiale di Cagliari, diretta all’epoca da Franz Castorina, in occasione del lancio A5-A7-TC800 alla metà degli anni 70. La mia visita a Cagliari rientrava nel mio programma di seguire tutte le “carovane” (si chiamavano così) che giravano capillarmente l’Italia per presentare questi nuovi prodotti. Il mio compito era evidentemente quello di far parlare la stampa, anche quella locale appunto, di queste nuove meraviglie Olivetti.
Ricordo con molto piacere questo lavoro che, portandomi a battere il territorio nazionale per vari mesi, mi permise una grande esperienza e la conoscenza di tanti cari colleghi.
Si, sono proprio io e ti ricordo e saluto con grandissimo piacere.
Grazie Gianni, mi riporti indietro di molti anni. Ho lavorato in l.go Richini aln.6 poi al n.12 negli anni 70.