Adriano Olivetti
Edizioni di Comunità
10,5×14,7cm, pp. 60
novembre 2017
€ 8,00
I tre testi qui raccolti sono gli auguri di buone feste scritti da Adriano Olivetti in tre momenti particolari della storia della fabbrica di Ivrea. Nel primo, del 24 dicembre 1949, l’imprenditore racconta i primi anni del dopoguerra per condividere il sollievo e l’orgoglio della compiuta ripresa dell’azienda dopo la difficile esperienza del fascismo e del conflitto mondiale.
Sei anni dopo, il 24 dicembre 1955, Adriano rievoca proprio quel discorso di Natale per ripercorrere i nuovi traguardi della fabbrica, che ha assunto ormai una dimensione internazionale ma non ha mai perso di vista le proprie radici morali, memore degli insegnamenti del fondatore Camillo. Ciò che anima questi discorsi di Natale è infatti la volontà di ringraziare tutti i lavoratori della fabbrica per la loro partecipazione a qualcosa di più grande, a una comune dimensione di riscatto anche spirituale del lavoro che, per usare le stesse parole di Olivetti, “non si esaurisce semplicemente nell’indice dei profitti”.
E così nell’ultimo discorso di questa breve raccolta, pronunciato in occasione del Capodanno del 1957, alla vigilia del cinquantenario della fondazione della Olivetti, l’augurio dell’imprenditore di Ivrea, ormai all’apice del successo, è quello di non perdere mai di vista, nell’anno e negli anni a venire, il senso di giustizia e di solidarietà umana che è alla base di ogni vero progresso e rappresenta il valore più profondo e ultimo di tutta l’esperienza olivettiana.
In questo periodo il desiderio di rinnovamento e di salvezza raggiunge una più grande intensità, e la luce di un’epoca nuova per un ordine più giusto e più umano si accende come una fiamma che ci è stata consegnata e che bisogna alimentare e proteggere, perché le speranze dei nostri figli non vadano deluse.
ADRIANO OLIVETTI (1901-1960) È una delle figure più singolari del Novecento. Imprenditore, intellettuale e politico, il suo progetto di riforma sociale in senso comunitario è oggi riconosciuto come un modello di sostenibilità ancora d’avanguardia.