Il pensiero di Adriano Olivetti, il suo modo di fare impresa e di coniugare la cultura con il business è il modello scelto dal curatore Luca Zevi per il Padiglione Italia alla 13ª Mostra Internazionale di Architettura organizzata dalla Biennale di Venezia.
Il progetto si snoda come il racconto di un incontro possibile in cui le ragioni dell’architettura, del territorio e dell’ambiente dialoghino con quelle dello sviluppo economico. Un ‘patto’ tra imprenditoria e architettura come necessità imprescindibile per la ripresa.
Il percorso è suddiviso idealmente in quattro stagioni, che analizzano le Architetture del Made in Italy dal secondo dopoguerra ai giorni nostri. La prima stagione, significativamente intitolata “Adriano Olivetti nostalgia di futuro” prende le mosse dall’esperienza di Olivetti nell’Italia del dopoguerra, come paradigma di un modello di sviluppo in cui politica industriale, politiche sociali e promozione culturale si integrano nella proposta di una strada innovativa nella progettazione delle trasformazioni del territorio.
Esperienza unica per i tempi e per il contesto, che per la sua attualità induce una positiva “nostalgia di futuro”; ideale proiezione di quella “nostalgia di passato” che ancora vive nel cuore di tutti coloro che – come noi – vi hanno preso parte in modo diretto o indiretto.
Adriano è innovatore per il modo di fare impresa, la visione del mondo, le scelte e i principi; è convinto che il fare impresa non possa prescindere da un atteggiamento etico e responsabile nei confronti dei lavoratori e del territorio che accoglie le fabbriche. Appassionato di avanguardie in arte e architettura, coinvolge tutti i più geniali architetti e designer degli anni ’50 facendo di ogni complesso industriale un’opera d’arte. Ivrea diventa luogo di sperimentazione di una città-fabbrica virtuosa, considerata modulo sperimentale di uno sviluppo territoriale possibile.
Il Padiglione si apre con questo racconto perchè la visione olivettiana – che tiene insieme architettura, economia e territorio – può diventare il punto chiave sul quale cominciare a riscrivere il futuro del nostro paese.
13ª Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia – Padiglione Italia
LE QUATTRO STAGIONI – Architetture del Made in Italy da Adriano Olivetti alla Green Economy
a cura di Luca Zevi
Venezia, Tese delle Vergini all’Arsenale, dal 29 agosto al 25 novembre 2012
Potete leggere il comunicato stampa qui e visitare il sito della biennale per ulteriori notizie: http://www.labiennale.org/it/architettura/
Se decidete di visitare Venezia nel periodo della Biennale, non dimenticate di dedicare un po’ di tempo allo splendido Negozio Olivetti in Piazza San Marco. Oltre agli ambienti sapientemente restaurati e alla collezione permanente di macchine per scrivere e da calcolo storiche, il Negozio ospiterà nell’occasione la mostra “Programmare l’arte. Olivetti e le neoavanguardie cinetiche” che riprende, a cinquant’anni di distanza, l’esposizione che ebbe luogo nel Negozio Olivetti di Milano e poi in quello di piazza San Marco nel 1962, curata al tempo da Bruno Munari e corredata da un testo in catalogo a firma di Umberto Eco. Tutti i dettagli sul sito http://www.negoziolivetti.it/
Altre notizie sull’argomento Olivetti alla Biennale Venezia si possono trovare ai seguenti indirizzi, segnalati anche dal collega Emilio Renzi:
http://www.exibart.com/notizia.asp?IDNotizia=38183&IDCategoria=1
http://www.eddyburg.it/article/articleview/19372/0/420/
http://www.domusweb.it/it/photo-essays/adriano-olivetti-domani.
Su quest’ultimo link, che porta ad un servizio dell’editoriale Domus, una serie di bellissime fotografie che riempiranno il cuore di nostalgia a tutti coloro che hanno calpestato i marciapiedi di Via Jervis o lo scalone del Palazzo Uffici.
Evviva la Olivetti, evviva Adriano, evviva noi!