Mercoledì 5 giugno alle 18.00
Centro Culturale Protestante – Libreria Claudiana
Via Francesco Sforza 12a – Milano
La Divisione Elettronica di Ivrea, breve storia e testimonianze di un primato dell’innovazione italiana e mondiale
Introduce Fabio Lavista, Università Bocconi, storico dell’economia
Intervengono: Gianni Di Quattro e Leonardo Visco Gilardi,
testimoni della storia manageriale, lavorativa e sindacale della Olivetti anni ’60.
Nel 1955 l’azienda di Adriano Olivetti – di padre israelita e madre valdese – firma con l’Università di Pisa un accordo per avviare le ricerche nella direzione a suo tempo indicata da Enrico Fermi: la realizzazione di un calcolatore elettronico per applicazioni scientifiche.
Dal laboratorio che la stessa Olivetti costituì a Barbaricina e in seguito a Borgolombardo nasce pochi anni dopo Elea, primo elaboratore italiano e uno dei più avanzati al mondo.
Con le improvvise morti di Adriano e del responsabile del progetto, Mario Tchou, difficoltà finanziarie portano nel 1964, per intervento di un comitato di cui fanno parte Fiat, Pirelli, Imi e Mediobanca – alla cessione all’americana General Electric del 75% della neocostituita Divisione Elettronica Olivetti – allora guidata da Ottorino Beltrami, anch’egli di origine evangelica.
Olivetti continuò a innovare nel settore della microinformatica, ma la fine di quello straordinario decennio coincise per tutto il “sistema” italiano – industriale e non solo – con l’inizio di un deficit di innovazione che ancora oggi lo penalizza.