In occasione del recente raduno 2012 abbiamo fra l’altro giocato un “tiro mancino” al collega inBUSINESS Pietro Bordoli, seduto per puro caso proprio vicino alla postazione microfonica. Dopo aver ringraziato Benedetta Bonafè tramite il papà Mauro, anch’egli seduto in sala, per aver messo a disposizione dei nostri lettori la sua tesi sul tema “Stili di leadership e relazioni industriali. Il caso Olivetti nella memoria aziendale (1945-2000)”, abbiamo preannunciato l’arrivo di altre due tesi sul tema olivettiano.

Una era in corso di stesura proprio da parte dell’amico Pietro, che aveva voluto colmare una lacuna nella vita complessa e articolata dell’informatica nazionale rivisitando la storia della Olivetti-Bull, dall’alleanza iniziale voluta da Adriano Olivetti con la società francese alla confluenza nella Divisione Elettronica Olivetti. Pubblichiamo nel seguito una parte del capitolo introduttivo, mentre mettiamo a disposizione l’intero documento in formato scaricabile qui

Una nota a latere, che è anche una richiesta rivolta a tutti coloro che hanno partecipato a questa interessante esperienza: abbiamo ritrovato una serie di illustrazioni Bull dei prodotti citati, che avremmo volentieri integrato nel testo per renderlo più accattivante trasformandolo da “tesi” in un “racconto”. Tuttavia, vorremmo inserire anche delle fotografie di personaggi italiani, commerciali e tecnici, in ambiente di lavoro del periodo. Lanciamo pertanto un appello perchè chi ha testimonianze fotografiche dell’epoca frughi nei cassetti dei ricordi e ci mandi qualche immagine significativa, senza ovviamente voler escludere eventuali contributi scritti. Grazie.

INTRODUZIONE

Alla fine degli anni ‘40 Adriano Olivetti, nel quadro della sua illuminata visione dell’importanza strategica di quella che diverrà poi l’informatica, trattava con la francese Compagnie des Machines Bull un accordo per la distribuzione in Italia delle apparecchiature meccanografiche Bull attraverso una organizzazione separata dalla Olivetti, ma che potesse trarre vantaggio dalla notorietà e dalla forte presenza commerciale della casa di Ivrea nel mercato italiano.

Venne quindi costituita a tal fine nel dicembre del 1949 una società partecipata pariteticamente da Olivetti e da Bull. Mentre esistono molti documenti che riportano la storia e l’evoluzione della Divisione Elettronica della Olivetti dal 1959 alla cessione della stessa alla General Electric, lo stesso non si può dire della vita della Olivetti Bull.

Il presente studio si prefigge lo scopo di ricercare e sistematizzare ogni informazione utile per documentare quanto avvenuto in quel periodo, avvalendosi sia di quanto già pubblicato sia soprattutto integrandolo con testimonianze dirette per il tramite di incontri ed interviste ai protagonisti di allora.

Olivetti Bull ha fornito un contributo fondamentale per la comprensione delle esigenze del mercato in termini di trattamento delle informazioni. Attraverso l’installazione presso la clientela italiana dei propri centri meccanografici, ha aperto la strada per un’evoluzione virtuosa verso l’adozione di sistemi elettronici di trattamento dei dati coerenti con queste esigenze.

Bull Gamma 3, valvole e diodi al germanio, 1952 (Foto Bull Angers)

Questo soprattutto, come vedremo, grazie alla sensibilità di marketing dei propri tecnici e manager che hanno anche in alcuni casi cercato di influire sulle scelte dei ricercatori e degli ingegneri preposti alla realizzazione dei nuovi computer presso i laboratori di ricerca della Olivetti.

Il presente studio prende innanzitutto in esame lo stato dell’arte della meccanizzazione negli anni ’50 con una descrizione delle apparecchiature utilizzate e dei principali produttori/fornitori delle stesse con particolare approfondimento della storia e delle caratteristiche della Compagnie des Machines Bull.

Vengono quindi approfonditi tutti gli aspetti relativi alla struttura e al modus operandi di Olivetti Bull, la sua evoluzione fino alla fusione con il Servizio Calcolo Elettronico di Olivetti e la creazione della Divisione Elettronica Olivetti.

La cessione della Divisione Elettronica a General Electric, avvenuta nel 1964-1965 nell’indifferenza o sotto la spinta dei principali attori della realtà industriale e politica italiana, merita un sia pur breve cenno (molto è stato già scritto e dibattuto sulle conseguenze di questa operazione che ha segnato di fatto l’uscita dell’industria italiana dalla grande informatica).

Un capitolo viene poi dedicato al considerevole contributo che l’azienda ha dato in termini di cultura informatica, di creazione di manager e di sinergia con Olivetti.

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