di Giuseppe Silmo

Ieri mattina, alle 11 di questo freddo gennaio, Ivrea e il Canavese hanno voluto dare l’ultimo saluto a David Camillo Olivetti, figlio di Dino, il fratello minore di Adriano, in forma corale e pubblica.

Piazza Ottinetti ha fatto da cornice alla commemorazione di David. La città ha voluto così salutare collettivamente uno degli ultimi rappresentanti storici della famiglia Olivetti. Ma anche un suo cittadino molto legato alla tradizione eporediese, essendo stato uno dei generali del Carnevale più apprezzati per stile e simpatia, ma anche legato alla vita industriale e associativa del territorio: è stato Presidente dei Giovani Industriali della Confindustria Canavesana, in rappresentanza, non della Olivetti, di cui portava con orgoglio il nome, ma della sua piccola realtà industriale, un laboratorio di ricerca nel campo delle vetroresine.

La città aveva già salutato sua cugina Laura, figlia di Adriano, in una altrettanto fredda mattina del dicembre 2015 nell’atrio d’ingresso del Comune e poi in Duomo, ma allora non c’era la pandemia. Ora un contatto così stretto e ravvicinato non sarebbe stato possibile, ben ha fatto il Comune a volere onorare David offrendogli l’intera Piazza. Con la cugina David aveva collaborato molto, offrendogli sempre il suo appoggio in anni non facili per la Fondazione Olivetti da Lei guidata, di cui Lui era consigliere.

La mia conoscenza di David risale a quando lavoravamo entrambi in Azienda, ci incontravamo di tanto in tanto sul pullman aziendale per Milano, quattro chiacchere, nulla di più, ma mi aveva già allora colpito per la sua naturalezza e apertura al dialogo, in cui erano riconoscibili le caratteristiche degli Olivetti. Tuttavia, abbiamo avuto modo di conoscerci meglio quando, alla morte di Mario Caglieris, è diventato Presidente delle Spille d’Oro Olivetti. Qui ne apprezzai ancora di più le sue doti di empatia verso gli altri, sempre pronto a salutare con il sorriso le persone, ma anche la sua correttezza e onestà intellettuale. Caratteristiche che ho avuto modo personalmente di constatare anche quando mi chiese di recensire per il Notiziario delle Spille d’Oro un libro americano a cui lui teneva particolarmente. L’opinione che scrissi sul libro non credo gli piacque, ma lasciò che venisse pubblicata ugualmente sul Notiziario. Gesto che apprezzai molto. Uno dei suoi contributi all’Associazione è stato quello di aver rinnovato, grazie alla sua formazione di designer, la veste grafica e il formato del Notiziario, rendendolo così immediatamente riconoscile e molto apprezzato da tuti i soci e non solo.

Impegnato a tramandare la storia di famiglia è stato l’autore di “ALBUM DI FAMIGLIA OLIVETTI  1859-2015”, realizzato con le sue qualità artistiche e fotografiche. Testo da cui nessun storico della famiglia Olivetti potrà più prescindere.

Le sue qualità di fotografo, sempre alla caccia di nuovi scorci eporediesi, avevano trovato anche la loro espressione in una mostra delle sue fotografie in un ex negozio in via dei Patrioti, avvenuta alcuni anni fa, proprio vicino alla piazza in cui oggi lo abbiamo salutato.

Una persona particolare, che ispirava immediatamente simpatia. Davide ci mancherà, con un certo rammarico da parte mia, perché ho perso l’occasione di vederlo in quel breve periodo tra i lunghi ricoveri ospedalieri degli scorsi maggio e giugno.

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